in memoria di Paolo Borsellino

In memoria dei 25 anni dalla morte del giudice Paolo Borsellino ho voluto preparare un’intervista per una mia cara amica, Adele, nonché pronipote del dottor Borsellino: ci racconterà qualcosa della figura di suo zio Paolo e (come spero anche voi nei commenti) ci darà un suo parere sulla lotta alle mafie.
Vi lascio all’intervista.

 

1) QUAL’ERA IL TUO RAPPORTO DI PARENTELA COL DOTTOR BORSELLINO?
Paolo Borsellino era il fratello minore di mia nonna materna.

 

2) QUAND’È STATA LA PRIMA VOLTA CHE NE HA SENTITO PARLARE? CHI TE NE HA PARLATO E COSA TI DISSE SU DI LUI?
Essendo un parente così prossimo a mia madre e ai suoi fratelli, non c’è stato un determinato giorno in cui me ne hanno parlato. Sin da quando sono nata e prima, le storie sullo “zio paolo” erano e sono ancora adesso un argomento ben accetto, soprattutto per chi come me, sfortunatamente, non è riuscito a conoscerlo.

 

3) COSA HAI SENTITO IN QUEL MOMENTO? COSA HAI PROVATO NEL SAPERE DI ESSERE IMPARENTATA CON UNA FIGURA TANTO IMPORTANTE?
Di certo ho provato tanto orgoglio e senso di responsabilità. Non mi sono mai vantata di essere imparentata con Paolo Borsellino, ma sono sempre stata orgogliosa che ci siano state persone che hanno messo la loro vita davanti tutto come lui, quali il suo collega nonché ormai fratello Giovanni Falcone.

 

4) TI HANNO MAI RACCONTATO DI COME SI COMPORTAVA NEL PRIVATO?
Io, personalmente, ho conosciuto solo quell’aspetto per tanto tempo. Mi veniva detto di come nessuna foto raffigurava il suo sorriso, che molti non conosceranno. Degli scherzi che si divertiva a fare a mia nonna, sua sorella, facendo ridere tutti i sette nipoti. È assolutamente quello l’aspetto che mi piace più ricordare di mio zio Paolo.

 

5) HA AVUTO INFLUENZA LA SUA FIGURA NELLA TUA VITA E IN QUELLA DEI TUOI FAMILIARI?
Nei miei familiari di certo si, visto che lo hanno conosciuto personalmente e in tale modo hanno subito la strage del 1992. Io, che sono nata dieci anni dopo, posso dire che mi ha lasciato qualcosa di molto importante e per me prezioso: un esempio di vita.

 

6) PARLIAMO ORA DEL SUO LAVORO: CONOSCI NELLO SPECIFICO IL LAVORO CHE FACEVA?
Paolo Borsellino era un magistrato impegnato in prima linea nella lotta alla mafia. Certamente, molti dettagli ancora li devo scoprire, ma, come precedentemente ho detto, ho bene impresso il ricordo dello “zio Paolo”.

 

7) PENSI CHE QUELLO DI PAOLO BORSELLINO (COME DI TANTI ALTRI GIUDICI, MAGISTRATI e CIVILI) SIA STATO UN SACRIFICIO NECESSARIO PER SPINGERE PIÙ PERSONE ALLA RESISTENZA CONTRO LE MAFIE?
Mi piace pensarlo, altrimenti la sua morte, i suoi sacrifici e il suo impegno, come appunto quelli di molti altri sarebbero stati inutili e da 25 anni a questa parte, si cerca di dare un messaggio chiaro in proposito.

 

8) TRAGEDIE COME QUESTE, SECONDO TE, SI SAREBBERO POTUTE EVITARE?
Sì, Senza dubbio. Se lo Stato avesse realmente voluto combattere la mafia, avrebbe protette persone e magistrati come Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro scorte.

 

Bene, ringrazio di cuore Adele per averci concesso l’intervista. Concludo citando proprio Borsellino che, rivolto a noi giovani, dice: “Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.”
Continuate a lottare contro la mafia, contro il fascismo e per i proletari liberi!
¡Hasta siempre!
-compagno Lupoartq

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